Evoluzione e sviluppo del giardino paesaggistico

Una prima fase del giardino paesaggistico inglese vede come grande protagonista William Kent, che, dotato di un eccezionale senso visivo, riesce a liberare il giardino dai rigidi schemi derivati dal formalismo rinascimentale, trasformando i paesaggi dei giardini di Poussin e Lorrain in veri e proprio giardini. Gradatamente la rappresentazione erudita del giardino costellato di richiami classici e filosofici viene scemando in seguito all'imporsi di un gusto più popolare, maggiormente orientato alle caratteristiche estetiche e visuali della composizione. Il giardino viene concepito nel suo aspetto più naturalistico. E' Lancelot "Capability" Brown a condurre i principi del giardino paesaggistico su posizioni più radicali. Eliminato qualunque richiamo architettonico simbolico, Brown ritiene fondamentale l'aspetto naturale del paesaggio e nei suoi progetti tende ad evitare tutto ciò che è artificiale. Ne derivano dei paesaggi caratterizzati da una rigorosa semplicità che si sviluppano sulle ondulazioni del terreno, ampi corsi d'acqua ed estesi laghi artificiali, disseminati da masse d'alberi sapientemente disposte a creare un effetto di estrema naturalezza. Nei parchi di Brown non vi sono manufatti artificiali che distolgono l'attenzione dello spettatore, ma la sola protagonista è la natura. Dopo il primo importante incarico di Stowe, Brown lavora a numerosi parchi raggiungendo una notevole fama. La sua opera più importante è il parco di Blenhein, nell'Oxfordshire, nel quale si dedica dal 1763. Nel parco Brown crea un enorme specchio d'acqua deviando le acque in un piccolo fiume che passava all'interno della proprietà. Le ondulazioni del terreno vengono modificate al fine di raggiungere un'organica armonia dell'insieme, anche tramite un'attenta distribuzione delle masse arboree.  L'opera di Brown segna il culmine dello sviluppo del giardino paesaggistica del XVIII secolo. Dopo di lui si riaccende un profondo dibattito culturale sulla concezione del giardino. Una prima posizione vede la realtà naturale, selvatica e disordinata come la protagonista del giardino, limitando al minimo gli interventi sull'ambiente. Una seconda posizione invece sostiene che la natura deve essere resa più confortevole attraverso interventi di riordino.


Lancelot "Capability" Brown, Parco di Blenheim Palace, Wordstock, Gran Bretagna

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